Ebbene, oggi ho deciso di farvi una
rivelazione sconvolgente. Ho una doppia personalità. Nella mia testa siamo in
due: ci sono io…e c’è la mia mente. Forse l’ho sempre saputo, ma la pratica
della mindfulness me l’ha confermato: io non sono la mia mente! Sono qualcun
altro e posso osservare, parlare, discutere,
persino litigare con quell’altra (la mia mente).
Se state pensando che io sia
particolarmente pazza, vi rivelo un altro segreto sconvolgente: anche voi
soffrite di doppia personalità! La vostra mente…è esattamente come la mia.
Prima di andare avanti, vorrei
proporvi un breve esercizio:
- Chiudete gli occhi e, per qualche
secondo, notate tutti i suoni e i rumori che potete sentire; ora, mentre lo
fate, siate consapevoli del fatto che state notando.
- Per qualche secondo, notate ciò che
potete vedere dietro le palpebre chiuse; ora, mentre lo fate, siate consapevoli
del fatto che state notando.
- Notate le sensazioni che avete
all’interno della bocca; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del fatto che
state notando.
- Portate l’attenzione sul respiro, notate
l’aria che entra ed esce dal naso; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del
fatto che state notando.
- Per alcuni secondi, notate cosa state
pensando; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del fatto che state notando.
- Notate la posizione del vostro corpo,
dalla testa ai piedi; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del fatto che
state notando.
- Portate l’attenzione all’interno del
vostro corpo, notate se ci sono sensazioni che catturano la vostra attenzione e
osservatele con cura; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del fatto che
state notando.
- Di nuovo, per alcuni secondi, notate cosa
state pensando; ora, mentre lo fate, siate consapevoli del fatto che state
notando.
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DOPPIA PERSONALITA'?
George
Hodan
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Cosa è accaduto? Avete fatto
esperienza di quella parte di voi che è consapevole di tutto ciò che fate,
pensate, sentite e percepite? Nell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy)
viene chiamata “sé osservante” ed è distinta dal “sé pensante” (la parte di noi
che pensa, giudica, analizza). Ma potete chiamarla come volete: consapevolezza,
meta cognizione, attenzione. Io la considero semplicemente quella parte di me
che non cambia mai, che mi segue dal giorno in cui sono nata, che ha conosciuto
Simona da bambina, adolescente, ragazza e ora (giovane) donna. Il fulcro
costante mentre tutto ruota attorno.
Infatti, in noi tutto cambia:
pensieri, emozioni, sensazioni, comportamenti. Hanno un inizio ed una fine. Si
trasformano. Magari tornano, ma non sono mai quelli di prima. Ma c’è questo sé
osservante, questo punto di vista da cui possiamo vedere tutto ciò che accade
dentro di noi. È come se fossimo affacciati ad un ponte ed osservassimo
scorrere sotto di noi diversi treni, che rappresentano i nostri pensieri, le
emozioni, le sensazioni. A volte un pensiero o un’emozione sono così forti da
“catturarci” e non riusciamo a vedere niente altro, ma in ogni momento possiamo
tornare sul ponte, nella nostra postazione fissa, costante, ad osservare ciò
che accade sotto di noi.
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Affacciati ad un ponte, osservando scorrere pensieri, emozioni, sensazioni sotto di noi. |
È rassicurante e riposante poter
tornare in questa postazione. Capita spesso, per esempio, che la nostra mente
cominci a criticarci perché siamo stati lasciati dal nostro partner o siamo
stati bocciati ad un esame o abbiamo avuto una pessima giornata al lavoro. Il
nostro sé pensante ci dirà che non valiamo molto come mogli, mariti, genitori,
amici o lavoratori e questo ci farà star male. Ma possiamo sempre tornare sul
nostro ponte e osservare la nostra mente che ci giudica, ci critica. Diventa un
treno molto grande e molto rumoroso, che provoca incidenti e sembra non finire
mai, ma noi non siamo obbligati a “salire” su quel treno, possiamo
semplicemente osservare il suo cammino sotto di noi, dalla nostra postazione
sul ponte.
Mi rendo conto che è un concetto un
po’ difficile da comprendere, perché siamo sempre stati abituati ad
identificarci con i nostri pensieri. Per questo bisogna prendere confidenza con
la nostra “doppia personalità”…la mindfulness aiuta, la prossima settimana vi
proporrò altri esercizi.